I consigli nazionali OFS e Gifra a colloquio con il cardinale Zuppi. Un incontro istituzionale che è diventato un momento fraterno. E una sfida: «Stare vicini alle persone, senza clericalismo»
I consigli nazionali OFS e Gifra insieme al presidente della CEI Matteo Zuppi. Sotto la foto di gruppo.
18 dicembre 2022
Redazione
A una settimana dal Natale, guardando la Chiesa negli occhi. Un incontro importante quello vissuto ieri, sabato 17 dicembre, dai Consigli Nazionali OFS e Gifra che hanno incontrato a Bologna, nel corso di un fine settimana di lavoro collettivo nei locali del seminario arcivescovile il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI.
«Un incontro istituzionale – come ha condiviso sul suo profilo Facebook il ministro nazionale Luca Piras – che si è rivelato un importante incontro fraterno».
Diffcile riassumere le parole dette, le riflessioni suscitate, le sensazioni provate. Di certo è emerso quello che è il tratto umano caratteristico del Cardinale Zuppi, don Matteo per tutti: semplice e diretto, simpatico con il suo intercalare trasteverino, con il tono di voce basso, con il suo mettersi in atteggiamento accogliente.
Un primo punto sul quale il vescovo ha insistito è quello dell’affetto e della vicinanza alle persone. Spesso non riusciamo a parlare né al cuore né alla testa di coloro che incontriamo, e rischiamo di essere solo dispensatori di consigli non richiesti a basso prezzo. Non dobbiamo presentarci come quelli che vogliono spiegare dall’alto le cose agli altri.
Poi Zuppi si è soffermato sul bisogno di discernimento, che è molto sentito nella società. Un bisogno che spesso noi trascuriamo. Le nostre fraternità francescane potrebbero utilmente rispondere di più a questo bisogno, partendo dall’“insegnare a vivere”, cioè dall’accompagnare le persone a trovare equilibrio nella propria vita, per poi cercare il progetto preparato per loro dal Signore.
Il capo dei vescovi italiani ha toccato poi un punto cardine per la realtà della Famiglia francescana, il servizio agli ultimi. Il vescovo ha sollecitato l’OFS e la Gifra a guardarsi bene intorno per capire chi sono i nuovi lebbrosi nella nostra società, andando a frequentarle senza aspettare gli esperti o i tecnici della carità, e senza avere eccessiva paura di ciò che quotidianamente accade nelle periferie, dove si può andare senza “giubbotto antiproiettile”.
Zuppi ha indicato ai consigli nazionali il clericalismo come grave pericolo da combattere. È importante farlo – ha spiegato – anche se nel farlo si può rischiare di semplificare troppo o di banalizzare alcuni contenuti. Ma che nel dubbio è meglio fare l’errore della semplificazione piuttosto che quello del clericalismo. «E il contrario del clericalismo è la fraternità», ha detto. «Il contrario di un atteggiamento bigotto è aiutare le persone a camminare».
Un ultimo pensiero è stato relativo alla necessità di costruire e rafforzare luoghi fisici dove le persone possano incontrare il Vangelo. Una strada precisa, una “road map” indicata alle nostre fraternità e ai nostri conventi. Un programma impegnativo e una sfida da vincere.
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