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Operai di
cantieri attivi

L’OFS d’Italia ha appena concluso il weekend di incontro nazionale a San Giovanni Rotondo. L’esempio di san Pio ha ispirato i lavori assembleari, con cui sono stati avviati processi “in uscita”

© Gianluca Garbuglia – Da sinistra Andrea Piccaluga, Luigi Gravina, Cosimo Laudato e Sara Mentzel del Consiglio nazionale OFS, durante la mattinata di ieri in Assemblea.


 

28 novembre 2022

Roberta Amico

«Siamo chiamati a contribuire alla giustizia sociale, una giustizia che passa per piccoli gesti». Sono parole che Luca Piras, ministro nazionale dell’Ordine Francescano Secolare, ha rivolto ieri non solo ai 300 francescani secolari, tra cui i responsabili regionali, che erano presenti con lui a San Giovanni Rotondo, ma, attraverso di loro, a tutti i suoi 18mila fratelli e sorelle laici sparsi in Italia. Parole, le sue, proferite in apertura dell’ultimo giorno di Assemblea nazionale OFS, che si è vissuta dal 25 novembre fino a ieri nella città garganica.

«Un luogo speciale per noi – ha osservato Luca – per la presenza di san Pio, che non è tanto una figura da venerare, quanto un francescano da imitare per la sua attenzione e vicinanza agli ultimi». Con lo sguardo a un mondo che «va molto veloce e lascia tante persone ai margini», il ministro ha quindi parlato delle piccole abitudini che goccia a goccia cambiano la società, prima fra tutte, quella di vedere i poveri «come compagni di strada».

«Poveri in qualche modo siamo anche noi», ha considerato Piras, motivo per cui non sentirsi migliori di nessuno, e per non fare mai di chi soffre «oggetto di un’attività».

Quello che la tre giorni garganica ha provato ad avviare allora è un processo “in uscita”, secondo l’invito di papa Francesco. Per farlo si è ricorsi alla bellezza e allo stupore dell’incontro, alla preghiera presso la tomba di san Pio, agli interventi qualificati di relatori quali don Marco Pagniello – direttore della Caritas Italiana – e fra Luciano Lotti – segretario generale dei Gruppi di preghiera di padre Pio –, ai “cantieri delle periferie” ovvero a percorsi laboratoriali che hanno visto protagonista ogni partecipante, ma anche a momenti di agape e di festa tutt’altro che abbottonata.

Perché dove è voglia di ridere e giocare si sta realizzando quella fraternità inclusiva che abbraccia il mondo.

Importanti sono stati anche i segni, come quello della consegna di una tegola per ciascuna fraternità regionale, a ricordare il lavoro svolto sabato nei laboratori, perché, con le parole del ministro nazionale, resti un «esempio di metodo e di individuazione degli ambiti delle periferie, che a seconda della realtà sociale di ogni regione da cui provenite possono andare al di là dei dieci campi di azione presi in esame». L’Assemblea ha toccato anche dimensioni interne, essenziali alla vita di fraternità, come quelle della formazione, della comunicazione, della segreteria e dell’economia: elementi costitutivi che comunque non si esauriscono in un circuito chiuso, ma sono assolutamente funzionali all’orizzonte esterno.

Molte infatti sono stati le recenti iniziative di solidarietà dell’OFS, dall’accoglienza di famiglie ucraine nella sede centrale OFS a Roma all’aiuto dato a fratelli di Cuba e dell’Albania e a sostegno dei progetti caritativi dell’OFS internazionale.

Non si è parlato solo di aiuti materiali, perché in tutto questo la messa a fuoco è sull’aspetto relazionale. Inoltre nel mondo, a livello umano e spirituale, «c’è fame della nostra proposta», come ha riferito Alberto Friso, giornalista, raccontando l’esperienza dei suoi 1800 chilometri percorsi a piedi all’interno del progetto “Antonio 20-22”, un cammino di 3 milioni di passi che dal 30 giugno al 9 ottobre scorso lo ha visto marciare con un gruppo di francescani per fare tappa in 9 regioni italiane e 42 diocesi, e per presentarsi ogni giorno – sotto riflettori mediatici decisamente desti – come francescano secolare e portare l’annuncio di sant’Antonio di Padova, di cui si celebrano gli ottocento anni dell’arrivo in Italia.

Non è mancato il pensiero rivolto alla cura dei piccoli, compresi i piccoli francescani, “Araldini”, e lo sguardo di gratitudine, affetto e accompagnamento per la Gioventù Francescana che si prepara a celebrare il Capitolo elettivo a marzo.

Tutti gli approfondimenti sulla tre giorni pugliese e sulle date annunciate per i prossimi appuntamenti saranno veicolati da FVS bimestrale di gennaio-febbraio e dai canali Facebook e Youtube dell’OFS d’Italia, perché nulla vada perduto di un tanto ricco weekend fraterno.

Weekend che si è concluso con un’ultima ma immancabile intenzione di preghiera e immediata vicinanza alla popolazione di Ischia. «Ci sta a cuore la drammatica situazione di Ischia» ha esternato al microfono Mariano Alliegro, ministro dell’OFS della Campania. «Lì abbiamo tre fraternità, con una incessante richiesta degli ultimi mesi per farne sorgere una nuova proprio a Casamicciola», che ora piange le vittime della frana di sabato scorso e grida aiuto. Un grido che merita tutto il nostro ascolto.

 

 

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